Il sito ufficiale del torneo di san luis - otto squadre, un unico sogno

28 dicembre 2006

L'ULTIMO COLPO DI GRISANTI

Un arrivo, anzi un ritorno.
E' la storia di Matjas Felipe Scolari, ceceno-brasiliano con passaporto italiano che da ieri si è aggregato alla Bipop Reggio Emilia.
Dopo gli arrivi di Lamma, Flores e Ress, è lui l'ultimo colpo di mercato del ds Massimo Grisanti, che spera così di riconquistare la fiducia dei tifosi nonostante i flop di Penberthy e CJ Watson. Talento classe 1985, alto 1,75 per 70 kg, soprannominato "Sky" per i suoi celebri voli a canestro, Scolari proviene dalla High School of Massenzatico ed è cresciuto cestisticamente nelle fila della Jolly C, gloriosa società caduta in cattive acque anche a causa del suo abbandono. La storia di Matjas descrive infatti uno stretto rapporto di amore-odio con la palla a spicchi: considerato grande promessa sin dalla giovane età, a soli 15 anni e senza alcun preavviso decide di dedicarsi al calcio, in un ruolo dove comunque continua a usare le mani: quello del portiere. Assetato di successi e nuove sfide, anche qui però arriva il cambio di casacca, o meglio di sport, dopo una sola stagione: prima insegue gloria nell'atletica, dove sfiora il record di Tim Montgomery sui 100 metri piani, poi nel Football Americano, dove nelle fila degli Hogs si laurea prima Campione d'Italia e poi del Mondo nel 2006. Ora il ritorno al basket e una grande scommessa: "Tornare più forte di prima". Se alcuni appassionati lo ricorderanno infatti come "miglior difensore" del prestigioso Gnaker 2004, ancor più celebre è lo Scolari Day. Una data (l'11 settembre 2001) e un evento (l'addio al basket giocato) che non si possono dimenticare facilmente. Ma il presente si chiama Bipop: se Scolari sarà già pronto per la serie A solo il campo potrà dirlo. Nel caso, malaugurato, di un impatto difficile, è comunque pronto il transfer per il prestito in qualche serie minore, dove il talento possa maturare senza eccessive pressioni. Tra i tanti nomi, circola già con insistenza quello dell'Atletico Argo. Come si dice, se son rose fioriranno...
Jack Daniels - Marca.com

CAPODANNO & MERCATO GENNAIO

CAPODANNO Proposte:
- cena Mike e possibile concerto o/e disco o/e festa last minute;
- festa Tartaglia; Danny e Gherry apertamente scettici.
- feste del Maran... Una privata a Villa Iola di Montecchio, open bar, sembra ci vada tanta gente (chiedere Scola). Poi una al Parco Fola, fin troppo stilosa, ma dove verrà gente anche da Modena e Parma(merda).
- feste di Sergio o Fabri e co...?
- feste dei Violi o Metrostars... fino a ieri sera erano messi come noi...
CALCIO MERCATO:
se volete si può iniziare a offrire visto l'imminente arrivo di Mike, le aste si concluderanno tutte il 12/01 alle 14:00 (orario indicativo da confermare).
Non verrà dato un soldo, per nessun motivo, a nessuno, le regole sono chiare.
COPPA:
ricordo a tutti che fra 2 giornate parte la San Luis Cup.

24 dicembre 2006

IL GIOCO DEL NATALE


Eccoci qui sotto l'albero dopo un'altra Fantagiornata, l'ultima prima della pausa, e ora fra dubbi per i voti causa sciopero, con il nostro spirito di talent scout che si fa vivo per gli acquisti del mercato di riparazione siamo pronti per un FantaNatale incandescente ;)
Ecco qui per tutti gli affezionati il "gioco del Natale", il piccolo regalo che fa Fantacampo agli assidui frequentatori del blog:
avete presente il gioco che tutti facevano da piccoli dove si doveva trovare Willy, l'omino con la felpa a righe, fra migliaia di persone? Eccone una nuova versione, dovete individuare i prodi Loppae Danito in mezzo alla curva Sud granata (presenti in occasione del match contro la Cisco Roma del 17/12/2006 - piccolo indizio: Rob era con cuffia e io con sciarpetta Regia).
La soluzione sarà pubblicata fra qualche giorno (ovvero la foto identica con cerchiati in giallo i due), intanto buona ricerca e...
...
BUONA NATALE E BUONE FESTE A TUTTI!!!!!

21 dicembre 2006

"LUCA B" 12 MESI SENZA VELI


Sabato in allegato con "L'Informazione" e in esclusiva dopo lo strepitoso successo del 2006: calendario "BARTOLI 2007".
Dal mare ai monti 13 scatti bollenti in compagnia dell'affascinante Tora.
Solo per Fantacampo
una piccola anticipazione con la "piccantissima" foto di gennaio. Correte in edicola!

20 dicembre 2006

SPECIALE OFFERTE DI GENNAIO



Questa la proposta di Danny. Se avete altre proposte o modifiche scrivetelo nei commenti.

OFFERTE DI GENNAIO:AD OGNI ASTA METTIAMO UNA SCADENZA, CHE NEL CASO IN CUI IL GIOCATORE INTERESSI SOLO A CHI HA OFFERTO PER PRIMO NON ESISTERà, OVVERO SE TUTTI LASCIANO SUBITO IL GIOCATORE è GIà IN ROSA.

ALTRIMENTI SCRIVIAMO x esempio:TAVANO 1 OFFRE SCOLA, L'ASTA SCADE FRA UNA SETTIMANA(E SI SPECIFICA IL GIORNO IN CUI SCADRà L'ASTA) POICHè NON HA SENSO PROTRARRE ALL'INFINITO UN'ASTA, CHI è INTERESSATO HA UNA SETTIMANA(O QUANTI GIORNI DECIDEREMO INSIEME) PER GIOCARSELA.

LE ASTE APERTE PRIMA DEL 13/1 DEVONO SCADERE IL 13/1 APPUNTO, POICHè IL GIORNO SEGUENTE RIPARTE IL CAMPIONATO, LE ALTRE OFFERTE FORMULATE DAL 14 IN POI AVRANNO SCADENZA MASSIMA IL 31 GENNAIO(GIORNO DI CHIUSURA DEL CALCIOMERCATO REALE E NOSTRO).

QUESTIONE PARITà MASSIMA DI OFFERTA:NEL CASO 2 PRESIDENTI SI CONTENDANO LO STESSO GIOCATORE E ABBIANO UNA DISPONIBILITà ECONOMICA PARITARIA (MAX OFFERTA POSSIBILE è = PER ENTRAMBE) DECIDERANNO LORO COME GIOCARSELA,SE UNO DEI 2 RINUNCIA, SE GIOCARSELA A MONETINA O A PES6...L'ASTA DEVE CMQ TERMINARE IL GIORNO DELLA SCADENZA FISSATA, QUINDI SI ACCORDINO PRIMA O SARà UNA MONETINA A DECIDERE PER LORO...

INFINE RICORDO CHE CHI HA DATO DENTRO GIOCATORI NELLA SCORSA SESSIONE DI MERCATO NON PUò RIPRENDERLI SENZA CHE PASSINO PRIMA DA UN'ALTRA SQUADRA.

19 dicembre 2006

MIRACOLO, PINOCHET E' MORTO. ED HA VINTO.

Con colpevole ritardo posto questo articolo doveroso sul dittatore cileno. L'articolo in questione è preso dal Manifesto del 12 dicembre (questa data mi ricorda qualcosa...piazza fontana?).
Dopo innumerevoli demenze subcorticali, infarti pilotati e resurrezioni miracolose, Pinochet, finalmente, è morto. Forse questo è il vero miracolo.Un miracolo che lascia l'amaro in bocca. Perché il generale, con la sua ultima fuga, è riuscito a sfuggire alla giustizia degli uomini. E quella del suo dio, ammesso che voglia perdonarlo e che bastino le preci del cardinale Errazuriz perché tenga conto «solo del bene che ha fatto», non può bastare.I suoi crimini sono ora per i libri di storia. Togliendosi di torno, ha vinto ancora. Aveva vinto l'11 settembre del '73, tradendo Allende, ha vinto il 10 dicembre del 2006, morendo. Senza mai avere ricevuto una condanna penale per le 300 cause - assassinii, torture e ruberie - che gli pendevano addosso. E' vero che, dopo 30 anni la figura di Allende giganteggia e che lui sarà ricordato come uno dei tanti gorilla che hanno insanguinato l'America latina.Ma è troppo poco e troppo tardi per uno che, nonostante i «soli» 3 mila morti e i 30 mila torturati che aveva sulla coscienza, era irresistibilmente identificato come uno dei massimi simboli del male della seconda metà del '900.
Pinochet oggi sarà sepolto ma il pinochettismo è vivo e vegeto, e l'economia cilena forgiata a ferro e fuoco dal generale e dai suoi Chicago boys, è un modello che ha fatto scuola per i successivi governi democratici (di centro-sinistra) e per l'America latina infestata ora da «populisti» tipo Chavez, Morales, Lula e Kirchner. Il Cile è ancora e sempre un paese classista dalle iniquità scandalose.Pinochet in Cile è stato giudicato, ma mai condannato da un tribunale. I giudici hanno già annunciato la fine delle indagini a suo carico: «archiviate per morte dell'imputato». Amen.La sua morte è un sollievo per molti. Troppi. La destra politica e i militari che cercano di rifarsi una verginità, il governo socialisti-democristiani che non ha trovato il suo Kirchner e si è rifugiato dietro la foglia di fico delle esequie militari e non di stato. In Cile giustizia non è stata fatta, Pinochet è morto ma ha vinto la sua ultima battaglia.

14 dicembre 2006

FENOMENI CRESCIUTI A S. LUIS

09 dicembre 2006

FANTACAMPO PIANGE D'AGUANNO



Alberto D'Aguanno, giornalista televisivo di Sport Mediaset, è stato trovato morto nella sua abitazione di Monza. Aveva 42 anni. E' stato stroncato da un malore che lo ha colto nel sonno. D'Aguanno era solo in casa: la moglie Monica Gasparini, giornalista di Studio Aperto, era dai parenti a Brescia con i due figli piccoli, l'ultimo nato circa un mese fa. Una tragedia che ha pochi precedenti e che colpisce quanti, nel mondo del giornalismo e non solo, conoscevano Alberto D'Aguanno. Un decesso improvviso, senza preavviso, lo ha tolto all'affetto dei suoi cari per un dramma che lascia attoniti nei confronti dell'ineluttabilità della morte. Una morte come quella che diversi anni fa aveva colto suo fratello. D'Aguanno, nato a Roma, era inviato di Mediaset sport per la Nazionale di calcio e per i principali avvenimenti calcistici. La sua passione per il calcio si esprimeva, tra l'altro, anche in diverse attività a carattere sportivo e benefico, come la nazionale "Inviati della solidarieta", della quale faceva parte assieme a diversi altri giornalisti.

LO RICORDIAMO COSI'

Una domenica per sperare, una domenica per sognare

Patacca-NF due grandi società del calcio cadute in disgrazia ,oggi lottano per non retrocedere e salvare quantomeno l’onore…Che vita da cani
Ser-Sacca
Lo sporting cerca il sesto risultato utile consecutivo ma lo scontro con il pesante Pork Ciop Express potrebbe rivelarsi letale…..Crash
TdM-Baf un passo falso per Miggen potrebbe essere fatale in chiave scudetto , gherri dal canto suo ,dato lo scontro diretto tra i suoi diretti avversari, non può cedere il passo…Die Hard, duri a morire
Danny –Maran
è sicuramente il big match della quindicesima giornata, Maran vuole di prepotenza riprendersi lo scettro di capolista ceduto appunto all’Olimpique, si prevedono scintille per questa…Guerra dei Mondi

05 dicembre 2006

PANIZZI AL CENTRO DEL MONDO


Ma cos'è diventata la Panizzi?!
Ebbene si...La Panizzi non è più una biblioteca dove comuni studenti universitari si trovano a studiare in santa pace lontano dalle distrazioni del mondo esterno..E' diventata un luogo di ritrovo per i fanta-presidenti che fingendo di studiare occupano i banchi della saletta verde con soffitto psichedelico e clima tropicale..
Ci si trova alle 15.00....Poi tappa obbligata caffè (e paglia per Mike)..poi su in postazione a studiare le trattative da sferrare alla pausa delle 16.30(con altra paglia del Miggen..che palle però!!)..poi ancora su per cercare di dare una parvenza di serietà al pomeriggio nessuno si alza più dalla sedia fino alle 18..sembrano quasi degli universitari,ma è qui che avvengono le trattative più spietate..E' infatti un via-vai di bigliettini, fazzolettini di carta, SMS per cercare di strappare la trattativa migliore..Fino alle 18.30, dove cala il sipario fino al giorno seguente..
E in questi giorni di strenuanti trattative 2 uomini su tutti hanno tenuto banco al centro del mercato: Il "cocainomane della fiesole"Adrian Mutu ed"er pupino de Roma"Daniele De Rossi!!
Chi riuscirà a strappare dai lunghi tentacoli protettivi del Campanale e del Scolari i loro rispettivi talenti?
Ai posteri l'ardua sentenza...

04 dicembre 2006

Vamonòs Compañeros


Un nome turba l'America latina: quello di Hugo Chávez, il 45enne comandante che nel 1998 è stato eletto presidente del Venezuela. Fin da quando ha assunto la sua carica il nuovo presidente, sostenuto dalle forze della sinistra e dai diseredati, ha intrapreso una"rivoluzione pacifica e democratica" che allarma i propagandisti della globalizzazione.Questa volontà di cambiare tutto traduce l'esasperazione della maggioranza dei cittadini davanti allo sperpero e alla corruzione che per quarant'anni hanno regnato incontrastati, e di cui sono responsabili i due partiti che si sono spartiti il potere: il socialdemocratico Azione democratica e il democristiano Copei. Queste due formazioni hanno consentito l'edificazione di una delle società più corrotte e sperequate del mondo. Una distanza abissale separa una minoranza facoltosa dal resto della popolazione: una realtà tanto più scandalosa in quanto il Venezuela, secondo esportatore mondiale di petrolio, ha incassato in questi ultimi 25 anni, grazie alla vendita dei suoi idrocarburi, circa 300 miliardi di dollari, l'equivalente di più di venti Piani Marshall .Eppure, più della metà degli abitanti continua a vivere nell'indigenza; la disoccupazione colpisce un quarto della popolazione attiva, un terzo sopravvive grazie all'economia sommersa e più di 200.000 bambini sopravvivono mendicando.C'è da sorprendersi se alle elezioni presidenziali i partiti Ad e Copei sono stati spazzati via (complessivamente non sono arrivati neppure al 9%), e se il programma di Hugo Chávez ha ottenuto il 62% dei voti? E come stupirsi che la sua proposta di convocare un'assemblea costituente incaricata di redigere una nuova Costituzione e di farla finita con il regime corrotto dei partiti tradizionali sia stata approvata, nell'aprile scorso, con l'88% dei suffragi?Nel suo ufficio del palazzo presidenziale, circondato dai ritratti dei Libertadores Bolivar, Miranda e Sucre Hugo Chávez cita volentieri Gramsci:"Stiamo vivendo contemporaneamente una morte e una nascita. La morte di un modello logoro, esaurito, detestato; e la nascita di un nuovo corso politico, diverso, portatore della speranza di un popolo. Il vecchio tarda a morire, mentre il nuovo non ha ancora assunto i suoi tratti, ma questa crisi partorisce una rivoluzione".
Qual è la natura di questa rivoluzione?"Al di là della crisi economica, spiega il comandante Chávez, il Venezuela stava soprattutto attraversando una crisi morale ed etica, dovuta alla mancanza di sensibilità sociale dei suoi dirigenti. Ora, la democrazia non è solo uguaglianza politica; è anche, anzi soprattutto uguaglianza sociale, economica e culturale. Sono questi gli obiettivi della rivoluzione bolivariana. Voglio essere il presidente dei poveri. Ma noi dobbiamo apprendere la lezione dei fallimenti di altre rivoluzioni, che pur affermando di porsi questi obiettivi li hanno traditi; oppure li hanno perseguiti, ma liquidando la democrazia."
Ma nonostante l'atmosfera passionale del Venezuela un paese in cui la ricchezza delle discussioni e dei dibattiti politici ricorda la Francia del maggio 1968 non vi sono state finora violenze gravi, né si sono lamentate vittime; e non è stata esercitata nessuna forma di censura nei riguardi dell'opposizione politica, dei giornalisti e dei media, che pure non perdono occasione per criticare violentemente il nuovo presidente.
"Sono accuse deprimenti dichiara Chávez poiché noi, al contrario, vogliamo passare dalla democrazia rappresentativa a una democrazia partecipativa, diretta. Vogliamo chiamare il popolo a intervenire sempre più a tutti i livelli del potere, per rendere più efficace l'opposizione a ogni violazione dei diritti umani". Il progetto di Costituzione ora in discussione prevede in effetti di conferire più potere e una maggiore autonomia ai comuni; di instaurare il referendum di iniziativa popolare; e di assoggettare tutti gli eletti, (compreso il presidente della repubblica), dopo la prima metà dei rispettivi mandati, a nuove votazioni, quando sia questa la volontà popolare. La nuova Costituzione, il cui testo sarà completato nel prossimo mese di novembre, per essere poi sottoposto a referendum, prevede tra l'altro: il diritto all'obiezione di coscienza, il divieto esplicito delle pratiche di sequestro da parte delle forze dell'ordine, l'istituzione di un difensore del popolo (mediatore), la parità tra i sessi, e infine la creazione di un"potere morale", incaricato di combattere la corruzione e gli abusi.
Sul piano economico, il comandante Chávez si propone di prendere le distanze dal modello neoliberista e di resistere alla globalizzazione."Noi dobbiamo cercare ha dichiarato il punto d'equilibrio tra il mercato, lo stato e la società. Ciò che occorre è far convergere la mano invisibile del mercato e quella visibile dello stato, in uno spazio economico all'interno del quale il mercato possa esistere quanto più è possibile, e lo stato per quanto è necessario." La proprietà privata, le privatizzazioni e gli investimenti esteri restano garantiti, ma entro i limiti dell'interesse superiore dello stato, che vigilerà per conservare sotto il proprio controllo settori strategici la cui vendita equivarrebbe al trasferimento di una parte della sovranità nazionale.
Ignacio Ramonet

02 dicembre 2006

INFORMAZIONE ALL'ITALIANA



20.18

E' il minuto in cui il TG5 di Carlo Rossella (sì, proprio lui, quello che hanno messo al posto di Mentana) ha interrotto i servizi sulla manifestazione della CDL a Roma, dopo essere iniziato alle 19.58. In tutto fanno 20 minuti monotematici. Spazio per le repliche del Governo e il ritiro dall'Iraq (notizia poco importante, no?): totale 3 minuti. Per la cronaca il TG1 aveva chiuso i servizi sulla marcia di Roma alle 20.08 prima di passare al resto delle notizie. Ovvero dieci minuti prima. Ma, adesso che ci penso, Canale 5 non è gestita da chi era là a infuocare la piazza?????? Italia Italia....

CONTRO IL GOVERNO FERRI

Real-Mike dopo aver perduto, per parlare in termini politici ,la poltrona del governo ,Maran protesta per scalzare via il suo dirtetto contendende Amore e soprattutto il presidente Ferri...La marcia su Roma
Sax-North il derby della val padana puo regalare in caso di vittoria di uno dei 2 un mattone importante per in cominciare una seria rimonta...Green Pride
Sky-Ser Scola non vince una partita dalla quarta giornata ,la vetta è parecchio distante e Ser è lanciato alla caccia dei primi, per vincere oggi servirebbe proprio ...U' miracolo de San Gennaro
And-Baf la capolista affronta un avversario al momento lontano dalla vetta ma guai a distrarsi con il cambattivo gherry...Il principe e il pirata

INFORMAZIONE INDIPENDENTE!!!

Oggi ogni buon TG delle Tv pubbliche e private stà dedicando l'INTERO palinsesto per la manifestazione della ex Cdl a Roma. Va bene,fanno un favore al centrosinistra,perchè più si ascoltano i servizi e i commenti più viene da piangere,ma come si può snobbare il ritiro dell'esercito italiano dall'Iraq? E la tensione politica in Medio Oriente?E la vera vita politica del Paese?
La Tv ormai non è più libera e attendibile (ormai già da un pò..).
Non a caso la libertà d'informazione in Italia è al 78° posto al mondo,dietro a fior fior di democrazie come il Lesotho!!. E fate attenzione alla situazione dei giornalisti italiani,vi renderete conto dove siamo arrivati....sigh.
Ragazzi, informatevi da altre fonti e studiate.
Non bevete le cagate che vi dicono come oro colato!!

Per risollevarvi il morale vi riporto un commento sentito dal Tg2 (tra i tanti folkloristici e umilianti),che intervista una distinta ragazza di 30 anni:

I: "Perchè è qua a manifestare ogg?"
(silenzio)
I ripete la domanda.
S: "...per la LIBERTA'"

Ah ecco.........