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04 dicembre 2006

Vamonòs Compañeros


Un nome turba l'America latina: quello di Hugo Chávez, il 45enne comandante che nel 1998 è stato eletto presidente del Venezuela. Fin da quando ha assunto la sua carica il nuovo presidente, sostenuto dalle forze della sinistra e dai diseredati, ha intrapreso una"rivoluzione pacifica e democratica" che allarma i propagandisti della globalizzazione.Questa volontà di cambiare tutto traduce l'esasperazione della maggioranza dei cittadini davanti allo sperpero e alla corruzione che per quarant'anni hanno regnato incontrastati, e di cui sono responsabili i due partiti che si sono spartiti il potere: il socialdemocratico Azione democratica e il democristiano Copei. Queste due formazioni hanno consentito l'edificazione di una delle società più corrotte e sperequate del mondo. Una distanza abissale separa una minoranza facoltosa dal resto della popolazione: una realtà tanto più scandalosa in quanto il Venezuela, secondo esportatore mondiale di petrolio, ha incassato in questi ultimi 25 anni, grazie alla vendita dei suoi idrocarburi, circa 300 miliardi di dollari, l'equivalente di più di venti Piani Marshall .Eppure, più della metà degli abitanti continua a vivere nell'indigenza; la disoccupazione colpisce un quarto della popolazione attiva, un terzo sopravvive grazie all'economia sommersa e più di 200.000 bambini sopravvivono mendicando.C'è da sorprendersi se alle elezioni presidenziali i partiti Ad e Copei sono stati spazzati via (complessivamente non sono arrivati neppure al 9%), e se il programma di Hugo Chávez ha ottenuto il 62% dei voti? E come stupirsi che la sua proposta di convocare un'assemblea costituente incaricata di redigere una nuova Costituzione e di farla finita con il regime corrotto dei partiti tradizionali sia stata approvata, nell'aprile scorso, con l'88% dei suffragi?Nel suo ufficio del palazzo presidenziale, circondato dai ritratti dei Libertadores Bolivar, Miranda e Sucre Hugo Chávez cita volentieri Gramsci:"Stiamo vivendo contemporaneamente una morte e una nascita. La morte di un modello logoro, esaurito, detestato; e la nascita di un nuovo corso politico, diverso, portatore della speranza di un popolo. Il vecchio tarda a morire, mentre il nuovo non ha ancora assunto i suoi tratti, ma questa crisi partorisce una rivoluzione".
Qual è la natura di questa rivoluzione?"Al di là della crisi economica, spiega il comandante Chávez, il Venezuela stava soprattutto attraversando una crisi morale ed etica, dovuta alla mancanza di sensibilità sociale dei suoi dirigenti. Ora, la democrazia non è solo uguaglianza politica; è anche, anzi soprattutto uguaglianza sociale, economica e culturale. Sono questi gli obiettivi della rivoluzione bolivariana. Voglio essere il presidente dei poveri. Ma noi dobbiamo apprendere la lezione dei fallimenti di altre rivoluzioni, che pur affermando di porsi questi obiettivi li hanno traditi; oppure li hanno perseguiti, ma liquidando la democrazia."
Ma nonostante l'atmosfera passionale del Venezuela un paese in cui la ricchezza delle discussioni e dei dibattiti politici ricorda la Francia del maggio 1968 non vi sono state finora violenze gravi, né si sono lamentate vittime; e non è stata esercitata nessuna forma di censura nei riguardi dell'opposizione politica, dei giornalisti e dei media, che pure non perdono occasione per criticare violentemente il nuovo presidente.
"Sono accuse deprimenti dichiara Chávez poiché noi, al contrario, vogliamo passare dalla democrazia rappresentativa a una democrazia partecipativa, diretta. Vogliamo chiamare il popolo a intervenire sempre più a tutti i livelli del potere, per rendere più efficace l'opposizione a ogni violazione dei diritti umani". Il progetto di Costituzione ora in discussione prevede in effetti di conferire più potere e una maggiore autonomia ai comuni; di instaurare il referendum di iniziativa popolare; e di assoggettare tutti gli eletti, (compreso il presidente della repubblica), dopo la prima metà dei rispettivi mandati, a nuove votazioni, quando sia questa la volontà popolare. La nuova Costituzione, il cui testo sarà completato nel prossimo mese di novembre, per essere poi sottoposto a referendum, prevede tra l'altro: il diritto all'obiezione di coscienza, il divieto esplicito delle pratiche di sequestro da parte delle forze dell'ordine, l'istituzione di un difensore del popolo (mediatore), la parità tra i sessi, e infine la creazione di un"potere morale", incaricato di combattere la corruzione e gli abusi.
Sul piano economico, il comandante Chávez si propone di prendere le distanze dal modello neoliberista e di resistere alla globalizzazione."Noi dobbiamo cercare ha dichiarato il punto d'equilibrio tra il mercato, lo stato e la società. Ciò che occorre è far convergere la mano invisibile del mercato e quella visibile dello stato, in uno spazio economico all'interno del quale il mercato possa esistere quanto più è possibile, e lo stato per quanto è necessario." La proprietà privata, le privatizzazioni e gli investimenti esteri restano garantiti, ma entro i limiti dell'interesse superiore dello stato, che vigilerà per conservare sotto il proprio controllo settori strategici la cui vendita equivarrebbe al trasferimento di una parte della sovranità nazionale.
Ignacio Ramonet

12 Comments:

Anonymous Anonimo said...

www.repubblica.it/2006/12/sezioni/esteri/
elezioni-venezuela/elezioni-venezuela/elezioni-venezuela.html

discorso da brividi!!! in senso buono....come oratore certo è da 10 e lode (anche berluconi je fa 'na pippa) e molte delle cose che dice sono così giuste che non hanno neppure bisogno di commenti. In Venezuela cmq la situazione non è proprio rosea per la popolazione, spero che riesca a portare sviluppo e uguaglianza trasformando queste splendide parole in fatti

4/12/06 8:15 PM

 
Anonymous Anonimo said...

una bella storia da gazzetta.it

www.gazzetta.it/Calcio/Estero/Primo_Piano/
2006/12_Dicembre/04/banlieu.shtml

15 calciatori oggi professionisti, tra cui Dacourt e Diarra, sono cresciuti in questo quartiere (malfamatissimo) nella periferia di Parigi. Il campetto di cemento è soprannominato "camp nou", come dice l'articolo. Noi abbiamo avuto il "bernabeu", vuoi che.....

4/12/06 8:22 PM

 
Anonymous Anonimo said...

chavez...avercene di politici del genere..

4/12/06 8:32 PM

 
Anonymous Anonimo said...

che sia giusto o sbagliato quello che dice non lo so...però almeno lui dopo lo fa...non cambia in corsa...

4/12/06 11:39 PM

 
Anonymous Anonimo said...

Berlusconi alla guida della destra italiana.

Quanti erano? Certo non due milioni come aveva annunciato Silvio Berlusconi con il suo leggendario ottimismo. Ma abbastanza perché la manifestazione della destra italiana che si è svolta sabato a Roma superasse le più rosee previsioni degli organizzatori. Fianco a fianco, uniti da slogan contro Romano Prodi e il suo governo "liberticida", hanno sfilato i lombardi della Lega nord, i giovani yuppie in giacca e cravatta di Forza Italia, i fascisti della Fiamma tricolore con le croci celtiche. Ma c'erano anche pensionati, studenti, impiegati cinquantenni, semplici famiglie che scendevano in piazza per la prima volta.

5/12/06 12:01 AM

 
Anonymous Anonimo said...

mike mi porteresti il manifesto di marx che ho dimenticato in macchina da te?
grazie compagno (forza Ricky,grandi TdM)

5/12/06 1:46 AM

 
Anonymous Anonimo said...

si, se non ci vediamo prima te lo porto giovedì..notte

5/12/06 2:01 AM

 
Anonymous Anonimo said...

gherry, riganò fuori 20-25 giorni...stai a vedere che di napoli prende il posto fisso e inzia a segnare...cmq sia lo spero per te, a parte nelle sfide contro di me ovviamente...:)

5/12/06 2:05 AM

 
Anonymous Anonimo said...

grande gherry... bel post.
spero che questa vittoria porti almeno il popolo sudamericano svegliarsi finalmente perchè il continente è pieno di risorse e potenzialità che però non possono essere espresse a causa dell'influenza degli usa.
staremo a vedere....

5/12/06 4:57 PM

 
Anonymous Anonimo said...

grande gherry... bel post.
spero che questa vittoria porti almeno il popolo sudamericano svegliarsi finalmente perchè il continente è pieno di risorse e potenzialità che però non possono essere espresse a causa dell'influenza degli usa.
staremo a vedere....

5/12/06 4:57 PM

 
Anonymous Anonimo said...

Un serio avvertimento.

Silvio Berlusconi ha centrato il suo obiettivo sabato a
Roma, radunando in piazza centinaia di migliaia di persone "contro il governo che tassa i cittadini ma non li rappresenta più". I tre cortei che sono confluiti in piazza San Giovanni, luogo simbolo dei grandi raduni della sinistra, non hanno formato "la più grande manifestazione del dopoguerra", ma sono stati comunque un'impressionante mobilitazione che Romano Prodi deve prendere come un serio avvertimento.

5/12/06 8:40 PM

 
Anonymous Anonimo said...

direi che pittuosto è stato un errore politico non indifferente.
una "vuota" prova di forza.

la CDL non esiste più..e forza italia sarà destinata, con la morte di berlusconi,a fare la stessa fine.

per fortuna =)

5/12/06 8:51 PM

 

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