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04 settembre 2006

CIAO, GIACINTO



La Fantacampo nerazzura e non solo, si unisce alle condoglianze dell'intero mondo del calcio per la prematura scomparsa di Giacinto Facchetti. Presidente serio, pulito, appassionato e dallo stile sempre impeccabile, gladiatore in campo quando calcava il terreno di gioco. Un'altra figura positiva di questo sport sempre più malato che viene a mancare. Ciao, ci mancherai, Giacinto.

12 Comments:

Anonymous Anonimo said...

mi sembrava doveroso ricordarlo...
l'atteso appuntamento con la rubrica "numeri e numeri" di conseguenza slitta a domani.

4/9/06 4:18 PM

 
Anonymous Anonimo said...

assurdo...cmq si sa di cosa è morto?

4/9/06 4:21 PM

 
Anonymous Anonimo said...

morrow cmq la rubrica secondo me potresti farla lo stesso...muoiono migliaia di persone ogni giorno e non si ferma nessuno per loro...poi vedi tu

4/9/06 4:23 PM

 
Anonymous Anonimo said...

“Se ne è andata l’ultima bandiera”: frase sempre evocativa, spesso retorica e soprattutto fuori moda in un calcio business e senza anima. Ma questa volta possiamo proprio dire che l’ultima bandiera ha smesso di sventolare e, purtroppo, per sempre. Piange l’Inter, piange il mondo del calcio, per l’addio di Giacinto Facchetti, spentosi a 64 anni dopo una malattia dura e terribile, quanto veloce nel strapparlo ai propri affetti. Giacinto aveva scoperto il male solo pochi mesi fa: si è spento oggi all'Istituto dei Tumori di Milano. Lascia la moglie Giovanna e quattro figli: Barbara, Vera, Gianfelice e Luca (calciatore del Pergocrema in C2).

4/9/06 4:28 PM

 
Anonymous Anonimo said...

la scrivo domani (o stasera) anche perchè ora devo andare a lavurà...cmq facchetti non era una persona qualsiasi, tra l'altro ho scoperto che era idolo di big-luciano (mio padre, non luciaaaaano)

4/9/06 4:35 PM

 
Anonymous Anonimo said...

grazie Giacinto.grazie di tutto.
non è facile trovare parole adatte in questo momento.
incredibile...aspettavo già di vederti sabato,dalla tribuna del Franchi applaudire la squadra che hai rappresentato e rappresenterai per SEMPRE.
Invece la guarderai da un'altra parte.
Lo Sport e gli Sportivi non possono che provare dolore e smarrimento.
Ciao,Giacinto.

4/9/06 6:16 PM

 
Anonymous Anonimo said...

i MIGLIORI SE NE VANNO PER PRIMI,NON CERTO I MOGGI E BERLUSCONI.
CIAO GIACINTO,RAGGIUNGI PEPPINO E SPERO CHE QUEST'ANNO L'INTER VINCA PER VOI,DUE DEI POCHI VOLTI CHE RAPPRESENTANO IL BELLO DELLO SPORT,E IL CALCIO PULITO.
SENZA DI TE SARA' ANCORA PIU' FACILE RICADERE NEL BARATRO DI MOGGI E CO. PURTROPPO.
ADDIO

4/9/06 6:51 PM

 
Anonymous Anonimo said...

Addio Giacinto, simbolo di Milano e della sua unica squadra, l'Inter.

4/9/06 6:57 PM

 
Anonymous Anonimo said...

maran non prendere gli articoli dalla beneamata rosa per poi spacciarli come tuoi...patacca!
addio,facchettinho

4/9/06 7:07 PM

 
Anonymous Anonimo said...

maran non prendere gli articoli dalla beneamata rosa per poi spacciarli come tuoi...patacca!
addio,facchettinho
Scola guarda che quello in home su fantacampo l'ho scritto io, mentre quello qui sopra è chiaramente ripreso dalla rosea...e non pretendevo certo di spacciarlo x mio! ciao, giacinto.

4/9/06 10:40 PM

 
Anonymous Anonimo said...

Caro Cipe,
non sono riuscito a dirti quello che volevo, per paura di farti capire che il tempo era inesorabile e la malattia terribile.
Scusami, ma credo che ti debba ringraziare soprattutto per la pazienza che hai sempre avuto con me.
Per i tuoi occhi che sorridevano, fino alla fine, ai miei entusiasmi o all’ironia con cui cercavo di superare insieme a te momenti difficili.
Pochi giorni fa, pochissimi, mi parlavi con un filo di voce - e con l’espressione di chi ti vuole bene - dell’Inter, proiettando il tuo pensiero in un futuro che andava oltre le nostre povere, ignoranti, possibilità umane.
Qualche mese fa ti chiedevo un po’ scherzando un po’ sul serio come mai non riuscivamo ad avere un arbitro amico, tanto da sentirci almeno una volta protetti, e tu, con uno sguardo fra il dolce e il severo, mi rispondesti che questa cosa non potevo chiedertela, non ne eri capace.
Fantastico. Non ne era capace la tua grande dignità, non ne era capace la tua naturale onestà, la sportività intatta dal primo giorno che entrasti nell’Inter, con Herrera che ti chiamò Cipelletti, sbagliandosi, e da allora, tutti noi ti chiamiamo Cipe. Dolce, intelligente, coraggioso, riservato, lontano da ogni reazione volgare.
Grazie ancora di aver onorato l’Inter, e con lei tutti noi.

4/9/06 11:23 PM

 
Anonymous Anonimo said...

grazie presidente

5/9/06 11:13 AM

 

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